Fare musica

Fare musica

La musica, soprattutto nell’ambito didattico della scuola dell’infanzia e primaria, assume un carattere esperienziale e non può essere separata dal corpo, dal pensiero o dalle emozioni. La musica apre a continue visioni, sensazioni, interpretazioni… e sa coinvolgere ogni sfera del nostro essere.
Così Carl Orff descrive il principio di elementarità, fondamento del proprio pensiero pedagogico: “Elementare, in latino elementarius, significa intrinseco agli elementi, di sostanza primaria, attinente alle origini, ai princìpi. Musica elementare non è mai musica sola, essa è collegata a movimento, danza e parola, è una musica fatta da sé, nella quale si è coinvolti non come ascoltatori ma come co-esecutori. Essa è pre-intellettuale, non conosce grandi forme architettoniche, produce ostinati, piccole forme ripetitive e di rondò. Musica elementare è terrestre, innata, corporea, è musica che chiunque può sperimentare e apprendere, adeguata al bambino” (1)
Trovo questo pensiero molto stimolante nell’ambito dell’insegnamento, è un invito a fare in modo che alla base del percorso di formazione musicale vi sia proprio il bambino e non l’insegnante. “Fare musica” è l’espressione più rappresentativa di questo processo di apprendimento empirico che conduce il bambino alla scoperta del mondo sonoro come soggetto attivo acquisendo sempre più abilità e competenze. In questa prospettiva ogni proposta di “musica elementare” può e deve essere un’opportunità per esplorare e vivere la dimensione sonora in un approccio pratico e concreto.

(1) Carl ORFF, Das Schulwerk – Rückblick und Ausblick [Lo Schulwerk: passato e avvenire], in: Orff-Institut Jahrbuch 1963 [Annuario 1963 dell’Istituto Orff], B. Schott’s Söhne, Mainz 1964, pag. 16